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Il mio cane Borotalco e altri racconti

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“Il mio cane Borotalco e altri racconti”, è una  raccolta di storie, di amore e di avventura, che hanno come comune denominatore i legami affettivi che si possono creare tra uomini e animali.
Nei cinque racconti presentati in questo libro, gli animali, con la loro intelligenza emotiva e la loro particolare empatia, sapranno sorprendere, coinvolgere ed emozionare, non solo i protagonisti umani di ogni singola storia, ma anche il lettore, facendolo diventare,
con loro, partecipe di ogni avventura.

Un libro percorso da una vena malinconica, ma coinvolgente; scritto con un linguaggio semplice, ma
accattivante, da leggere un racconto alla volta, nelle
piccole pause quotidiane, o tutto d’un fiato, immergendosi in una piacevole serata di lettura.

 

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Quando si ha l’animo spaventato, di notte ogni rumore fa paura,
persino le forme più normali fanno paura. Gli alberi nel
buio cupo della notte, scossi dal vento, sembravano mostri giganti
che agitavano minacciosamente le braccia.


Da “Il mio cane Borotalco”

 

Dopo oltre ventimila anni di sonno nei ghiacciai siberiani, il
piccolo mammut ritrovato, attraverso l'utero di un'elefantessa
indiana, era ritornato a vivere nuovamente su questo mondo,
che nei suoi eterni giri ha visto gli antichi pachidermi estinguersi
e quelli moderni prendere il loro posto, e ora erano lì,
uno vicino all’altro; l’antico nato dal moderno che si prendevano
gioco di anni di evoluzione.


Da “Mammuth”

 

Avevo anche sentito mio padre, più di una volta, pronunciare
alcuni suoi proverbi: «Il porco campa un anno!», oppure, «Il
porco per un anno mangia e per un anno dà da mangiare!»


Da “Il maialino Tommaso”

 

Tirai la cordicella e subito la cardellina saltò sulla bacchetta,
cinguettando e muovendo sensualmente le ali. Il suo cinguettio,
delicato come il canto di una sirena ammaliatrice, attirò il
maschio verso di lei e dritto nella nostra trappola. Appena lo
sfortunato cardellino atterrò sulla femmina, Luchino tirò con
forza la corda e la rete scattò su di lui, imprigionandolo sotto.


Da “Ricordi di un uccellatore”

 

Il cane si avvicinò al quadro e si accucciò al fianco del contadino.
Rimasi molto sorpreso da tutto questo, mi chiedevo chi
glielo avesse detto al cane che sotto terra ci fosse quel quadro.
I cani sentono odori, suoni, ma un quadro nascosto a circa una
canna sotto terra, non poteva averlo sentito.


Da “Il cane e il quadro nascosto”

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